L’interesse per la direzione di scuola risale alle mie prime esperienze professionali nel campo dell’istruzione quando ho collaborato al decollo di una scuola con le mani in pasta nelle questioni pedagogiche, organizzative e finanziarie. Successivamente mi sono trovato a studiare come sia possibile disporre di bravi dirigenti per un intero sistema scolastico, come vadano individuati e selezionati, come lo sviluppo professionale sia una leva di rilievo e come la leadership di scuola sia cruciale in tutte le politiche perseguite a livello nazionale.

Con lo sviluppo delle culture del management scolastico e con la diffusione della ricerca sui processi di gestione dei sistemi complessi di apprendimento oggi si è composto un patrimonio di conoscenze e di competenze che può trasformare l’azione del dirigere una scuola in una professione compiuta, anche per i processi di autonomia comunque avviati e per il movimento professionale dei dirigenti.

Il progetto “Leadership per l’apprendimento (LpA)” del Centro Formazione Insegnanti di Rovereto, condotto nel biennio 2011-2012, mi ha fatto capire quanto le scuole, e il modo in cui sono guidate, possano essere determinanti per gli studenti.[1] Il successivo lavoro di ricerca dell’IPRASE, realizzato nel 2014-2015 dal prof. Angelo Paletta e dal dott. Francesco Pisanu nelle scuole del Trentino mi ha confermato nell’importanza della gestione delle singole scuole per guardare in avanti[2]. La più recente iniziativa “Leading learning” disegnata e guidata dal prof. Michael Schratz dell’Università di Innsbruck e proposta ai dirigenti della scuola trentina negli anni 2016-2018[3] mi ha aperto nuovi orizzonti sulla necessità di promuovere una rinnovata cultura del management e della leadership.

Le riflessioni e gli approfondimenti raccolti nel tempo sono confluiti nel volume Vela d’altura (2016) che ha presentato gli orientamenti globali attorno alla leadership for learning, la seconda rivoluzione, dopo quella manageriale degli anni 1990, avvenuta nella gestione delle scuole con il riportare al centro lo studente in apprendimento e proponendo nuove partnership con i docenti. A distanza di due anni la riedizione del volume riprende il tema con aggiornamenti, proponendo un itinerario soprattutto per chi intende o si accinge ad entrare nella professione.

Anche questa riedizione si rivolge naturalmente a una pluralità di lettori. I dirigenti di scuola e gli insegnanti che si preparano a quel ruolo, vi trovano le teorie della leadership che riportano al centro, non in maniera retorica ma in termini strategici e operativi, gli studenti e il loro percorso di avvicinamento alla cultura. Ai docenti può risultare utile strumento per comprendere le articolazioni della leadership anche come premessa per partecipare al pilotaggio della propria scuola nella rotta verso traguardi più avanzati in termini di apprendimento.

Gli studenti dei corsi di laurea in scienze della formazione trovano nei capitoli del volume e nella bibliografia volutamente estesa, informazioni e indicazioni sullo scenario nazionale e internazionale con uno sguardo anche al recente passato della dirigenza scolastica nel nostro Paese. Per i ricercatori impegnati nelle indagini sui modelli organizzativi dell’istruzione e sulle professioni educative, il volume offre un percorso introduttivo con segnalazioni relative al nuovo paesaggio che si è andato componendo nel corso degli ultimi decenni e richiami alle questioni che sono state, e sono tuttora, oggetto di discussione, di elaborazione progettuale e di decisione politica.

Il volume può essere di aiuto anche per chi vive l’esperienza di partecipazione nei consigli d’istituto di una scuola o ha responsabilità nell’amministrazione, locale o nazionale, dell’istruzione e dei servizi a essa collegati. Da questo punto di vista può contribuire a costruire una cultura di base, aggiornata e specifica, sulla complessità della realtà di una scuola e del suo management.

L’analisi, infine, delle condizioni di esercizio per una leadership centrata sugli studenti può essere d’interesse per policy-maker impegnati a disegnare nuovi scenari per le nostre scuole evitando le mode passeggere e adottando un approccio basato, oltre che sul confronto e sul dialogo cooperativo, su conoscenze ed evidenze.

Essere professionisti nel dirigere scuole è un’ambizione per chiunque varchi la soglia di ingresso di una istituzione scolastica con la responsabilità di assicurare la compiuta implementazione della missione ad essa affidata. L’approccio professionale esige perseveranza e costanza di impegno e si basa soprattutto sulla visione credibile da sostenere, sulle ragionevoli scelte da compiere e sulle misure efficaci da adottare che solo una vela d’altura può assicurare.  

Per la compilazione ho scelto di mantenere le citazioni nella lingua originale e di fornire riferimenti pertinenti nello sviluppo delle riflessioni, pur non trattandosi di un testo accademico. La scelta è dettata dall’intenzione di contribuire a costruire una solida cultura del management scolastico. Per questa ragione l’ampia bibliografia che conclude il volume non vuol essere uno sfoggio improprio di erudizione, bensì intende fornire, sulla base della ricognizione effettuata, uno strumento di riferimento per chi intenda approfondire la questione della leadership di scuola o avviare iniziative di studio. E’ anche, allo stesso tempo, per la sua ampiezza un possibile punto di partenza per seguire la riflessione e la ricerca che si svilupperà nei prossimi anni nel settore specifico con un orizzonte non solo nazionale.

Le procedure concorsuali in fase di svolgimento e la necessaria indizione di ulteriori bandi nei prossimi anni rendono il tema della preparazione dei prossimi responsabili di scuola quanto mai attuale e pertinente. Sempre più la qualità dell’istruzione sarà affidata a chi ha la responsabilità delle singole istituzioni che disseminate sul territorio assicurano il diritto allo studio ma anche l’impegno pubblico al massimo livello perché i talenti di ciascuno siano riconosciuti e coltivati.

La possibilità aperta ai docenti di entrare nel management di scuole è un’opportunità professionale di grande rilievo per capitalizzare le esperienze di insegnamento e per contribuire alla costruzione del capitale umano, sociale, culturale e professionale di cui il Paese ha quanto mai bisogno.

 

 

Novembre, 2018

Mario Giacomo Dutto, PhD

 

[1] Si vedano i quaderni Leadership per l’apprendimento editi a conclusione del Progetto che riassumono la filosofia dell’iniziativa e i risultati di cinque gruppi di lavoro formati da dirigenti scolastici e direttori della formazione professionale in servizio nella provincia di Trento: Marabini, C. e A. Gabbi (a cura di), Come il dirigente promuove la partecipazione dei genitori e il coinvolgimento degli studenti; Castoldi, M. (a cura di), Come il dirigente presidia la didattica della propria scuola; Martini, A. e D. Previtali (a cura di), Come il dirigente sviluppa il valore aggiunto della propria scuola; Comensoli, F. e A.R, Laurenti Argento (a cura di), Come la scuola entra nel proprio territorio e come il territorio entra nella scuola; Petrolino, A. e G. Cattani (a cura di), Come il dirigente promuove e orienta la comunità professionale dei docenti; Dutto, M.G., Cabotaggio sotto-costa o vela d’altura: il dirigente al bivio; Sirotti, G., Indicazioni e soluzioni organizzative per supportare la dirigenza scolastica nella gestione delle istituzioni scolastiche e formative del Trentino. Cfr., inoltre, la documentazione relativa al progetto in www.formazionescuolatrentina.it. Alcuni aspetti del progetto LpA sono presentati e discussi in Castoldi, 2012a e 2012b. Per una sintesi del progetto cfr. Dutto, 2013b.

[2] Per i risultati dell’indagine realizzata nelle scuole del Trentino nel 2014-2015 si veda il rapporto di ricerca (Paletta, 2015) e RicercAzione, Special issue on Leadership and Learning, 7, 1, 2015.

[3] Leading learning, Working Paper, a cura di Michael Schratz e di Tanja Westfall-Greiter IPRASE, Rovereto 2018.